Non faccio un film per dibattere tesi o sostenere teorie. Faccio un film alla stessa maniera in cui vivo un sogno. (Che è affascinante finché rimane misterioso e allusivo ma che rischia di diventare insipido quando viene spiegato.)
Federico Fellini
Ci siamo. Per il Fulgor è arrivato il momento di sollevare di nuovo il sipario. Dopo cinque anni di restauri e ristrutturazioni, lo storico cinema di Corso d’Augusto viene restituito a Rimini e ai riminesi.
Lo stesso cinema protagonista della vita e delle opere di Federico Fellini. Il luogo dove lui vide i primi film (tra cui Maciste all’inferno) e al quale fornì locandine promozionali in cambio della visione gratuita degli spettacoli per sé e i suoi compagni o ancora il luogo in cui si innamorò di Gradisca.
Dopo cinque anni, durante i quali il cantiere stesso ha preso vita grazie alle proposte musicali, teatrali e agli allestimenti cinematografici che si sono susseguiti nel tempo, il cinema Fulgor è pronto per tornare a essere il luogo felliniano per eccellenza. Per incarnare ancora una volta il fulcro di quella Rimini poetica ed evocativa tanto amata da Fellini e presente nei suoi film.
Nell’arco dell’intera produzione cinematografica del cineasta Rimini ha sempre rappresentato un’ insostituibile fonte di ispirazione. La città romagnola è presente nelle caricature giovanili di attori celebri eseguite su commissione ed esposte come richiamo pubblicitario dal gestore del cinema Fulgor. Rimini è in Amarcord, ma anche nei Vitelloni, ne La voce della luna, in 8 1⁄2 e altri film. Non solo, Rimini è persino nelle vignette del Marc’Aurelio, nei soggetti rimasti sulla carta, nelle fotografie, nelle interviste.