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Non faccio un film per dibattere tesi o sostenere teorie. Faccio un film alla stessa maniera in cui vivo un sogno. (Che è affascinante finché rimane misterioso e allusivo ma che rischia di diventare insipido quando viene spiegato.)

Federico Fellini

Ci siamo. Per il Fulgor è arrivato il momento di sollevare di nuovo il sipario. Dopo cinque anni di restauri e ristrutturazioni, lo storico cinema di Corso d’Augusto viene restituito a Rimini e ai riminesi.

Lo stesso cinema protagonista della vita e delle opere di Federico Fellini. Il luogo dove lui vide i primi film (tra cui Maciste all’inferno) e al quale fornì locandine promozionali in cambio della visione gratuita degli spettacoli per sé e i suoi compagni o ancora il luogo in cui si innamorò di Gradisca.

Dopo cinque anni, durante i quali il cantiere stesso ha preso vita grazie alle proposte musicali, teatrali e agli allestimenti cinematografici che si sono susseguiti nel tempo, il cinema Fulgor è pronto per tornare a essere il luogo felliniano per eccellenza. Per incarnare ancora una volta il fulcro di quella Rimini poetica ed evocativa tanto amata da Fellini e presente nei suoi film.

Nell’arco dell’intera produzione cinematografica del cineasta Rimini ha sempre rappresentato un’ insostituibile fonte di ispirazione. La città romagnola è presente nelle caricature giovanili di attori celebri eseguite su commissione ed esposte come richiamo pubblicitario dal gestore del cinema Fulgor. Rimini è in Amarcord, ma anche nei Vitelloni, ne La voce della luna, in 8 1⁄2 e altri film. Non solo, Rimini è persino nelle vignette del Marc’Aurelio, nei soggetti rimasti sulla carta, nelle fotografie, nelle interviste.

L’opera di restauro non poteva che trasformare il Fulgor stesso in un luogo evocativo.

Sviluppato all’interno della palazzina liberty situata al civico 162, il Fulgor racchiude in sé tutti i segni della poetica di Fellini.
Al piano terra, il foyer e le due sale cinematografiche “Giulietta” e “Federico” ispirate allo stile hollywoodiano anni ’30.

Più che un restauro, il ripristino delle strutture del Cinema Fulgor di Rimini è stata un’accurata opera di restituzione estetica volta a ricreare, all’interno e all’esterno, le atmosfere tanto care a Federico Fellini. Su questo presupposto, e sulla base dei progetti realizzati dal Maestro Dante Ferretti, lo Studio Forme di Roma ha lavorato sette mesi per ridare vita al Fulgor.

Sette mesi, quattro in laboratorio e tre in cantiere, durante i quali è stato fondamentale attenersi alle linee guida fornite dai progetti di Ferretti e compiere un minuzioso lavoro di ricerca e documentazione per approfondire la conoscenza degli stili, dell’atmosfera e delle tendenze più in voga negli anni ‘30 e ‘40.
Nonostante le sfide costruttive incontrate, il risultato finale si mantiene in linea con i progetti di Dante Ferretti e con gli obiettivi posti prima di intraprendere il percorso di restauro. Bisognava restituire a Rimini e ai suoi cittadini una delle pietre miliari della cultura cittadina e italiana, ricostruendo non solo le armonie espressive di un’epoca, ma soprattutto un’emozione evocativa, ricca, avvolgente, propria di quelle narrazioni che non hanno età.